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Dintorni Castelli e rocche tra Val d’Orcia e Amiata Percorsi spirituali tra Amiata e Maremma

AMIATA & MAREMMA

Abbazia di Sant’Antimo

Secondo la tradizione leggendaria, l’Abbazia sarebbe stata eretta per volere di Carlo Magno, ma non esistono documenti che confermino questa notizia. L’imperatore l’avrebbe fondata nel 781, di ritorno da Roma, lungo la Via Francigena. Fu in origine una potente abbazia benedettina, tanto che in epoca medievale l’abate fu uno dei maggiori feudatari del territorio senese esercitando l’autorità su 38 chiese disseminate in tutta la Toscana dal pistoiese al grossetano. Nel 1291 passò ai Guglielmiti per volere del papa Niccolò V e nel 1462 fu soppressa da Enea Silvio Piccolomini, Pio II, annettendola a Montalcino, che fu elevata a diocesi grazie all’inglobamento della stessa Abbazia.

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Abbazia San Salvatore

Di stile romanico, i primi documenti risalgono come fondazione Benedettina al 762. La chiesa poi fu eretta e consacrata sotto l’Abate Longobardo Winizzo il 13 novembre del 1035. Con bolla di Gregorio IX del 17 aprile 1228 passò all’ordine dei Cistercensi. Questa Abbazia ebbe il momento di maggiore splendore dal X al XII secolo ovvero durante il periodo di maggior utilizzo della sottostante via Francigena che passava sul fondo valle della Valdorcia. Fu un vero feudo con grandi estensioni di terre su tutti e due i versanti dell ‘Amiata. Fu chiusa nel 1793 e riaperta al culto nel 1939. Da non perdere la cripta Longobarda del Duca Ratchis

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Merigar West - Centro Tibetano

La residenza della montagna di fuoco- La figura e l’insegnamento di Chögyal Namkhai Norbu hanno ispirato la nascita della Comunità Dzogchen Internazionale la cui sede europea, Merigar, in Italia, fu fondata nel 1981. Lo scopo dell’insediamento è quello di salvaguardare la millenaria cultura tibetana. Qui, ogni anno, convengono migliaia di persone di tutte le nazionalità per partecipare a convegni e seminari sulla religione e medicina tibetana.

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Torre Labbro - Torre Giurisdavica

Da sempre terra di confine, l’Amiata è ancora oggi crocevia e dimora di religioni diverse che hanno lasciato tracce del loro passaggio. il luogo mistico per eccellenza è l’area di Monte Labbro, regno, nella seconda metà dell’800 del Messia dell’Amiata, David Lazzaretti che scolpì co in suoi seguaci che avevano sperato in un rinnovamento spirituale e sociale, una torre sulla coma del monte, con una chiesa e un eremo, di recente restaurati. Fu scelto da Davide Lazzaretti come sede della comunità giurisdavidica da lui fondata. Da qui si può godere una magnifica vista sulle vallate circostanti. Nel castello Aldobrandesco di Arcidosso è stata creata una sezione a lui dedicata a dimostrazione che ancora oggi sopravvivono i suoi ideali di pace e uguaglianza.

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Monastero di Siloe

Il Monastero dell’Incarnazione della comunità di Siloe. Nell’Antico Testamento Siloe era una piscina, vicino Gerusalemme, considerata sacra, con le cui acque Gesù guarì un cieco: il podere donato ai monaci, su cui sorge il complesso monasteriale, si chiamava “Piscine” per la presenza di una sorgente! Da qui l’idea di intitolare a Siloe il nuovo monastero cistercense, sorto nel 2001 per volontà di sei monaci, fiduciosi nel prossimo e nella forza della preghiera, e grazie alla generosità di quanti stanno offrendo costantemente la loro opera per il completamento del monastero. Il progetto è di un architetto bergamasco, Edoardo Milesi, esperto in materia di tutela ambientale, specializzato in bioarchitettura, oltre che vincitore nel 2006 del Premio per le Energie Rinnovabili Legambiente. Analizzando le caratteristiche ed immergendosi nel significato dell’architettura medioevale, Milesi ha progettato un complesso nel rispetto delle tradizioni dell’antica regola benedettina, seppur rinnovato esteticamente

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Vetta Amiata - Croce Monumentale

La croce in ferro battuto , simbolo riconoscibile della montagna, fu fatta costruire per ricordo dell’anno santo del 1900, seguendo la volontà di Papa Leone XIII che volle che fossero erette Croci sulle vette più alte d’Italia. Dalla croce, nelle giornate chiare, si vedono le montagne liguri, gli Appennini tosco-emiliani e le catene montuose delle Marche e della Puglia e quelle della Corsica. Distrutta dai tedeschi nel 1944, fu eretta per la seconda volta nel 1946 e illuminata il 26 agosto con diecimila lampadine dalla stessa mano di Papa Pio XII, che da Roma accendeva la Croce.